giovedì 14 giugno 2007

Misteri delle antiche Mura

La recente lettura del bel libro “Storia illustrata di Bologna- Ed. Aiep 1987” a cura del prof. Walter Tega, mi ha indotto alle seguenti, ulteriori considerazioni sulle antiche mura di Bologna. Pubblicazioni come questa sono ovviamente più dettagliate, profonde ed esatte rispetto a quello che posso scrivere io, tuttavia il mio scopo resta sempre quello di parlare di ogni fatto con semplicità e brevità, ciò però che non mi impedisce di apportare qualche correzione, ove si renda necessaria. Avevo parlato delle “Quattro Croci” ambrosiane e delle tre cerchie di mura costruite nel Medio Evo. Ora, la terza ed ultima cerchia è facilmente individuabile, poiché corrisponde agli attuali viali di circonvallazione, tranne che dalle parti della Stazione, dove il viale non coincide esattamente con la cinta muraria. Anche la seconda cerchia dei “Torresotti” è individuabile, poiché, oltre al fatto che esistono ancora 4 porte, dalla pianta della città risulta ancora evidente il tracciato tondeggiante del fossato, occupato oggi da diverse strade, e quello fatto da me corrisponde quasi interamente a quello presentato dal Tega. La sola differenza sta nella via del Fossato che, secondo alcune fonti, seguiva le mura, mentre secondo il Tega esse passavano per la vicina Via Altaseta. Ma è cosa da poco. Il vero problema sta nell’individuare il percorso della prima cerchia, cioè quella di “selenite”, della quale si sa poco, sia sulla data di costruzione, sia per il fatto che diversi scavi recenti hanno modificato (e stanno modificando) le precedenti “certezze”! Innanzitutto occorre una precisazione: le “Quattro Croci” sono segnali e non mura, mentre quelle in selenite sono mura vere e proprie. I testi da me consultati in passato tendevano a fare confusione a questo proposito, poiché facevano coincidere le due cose. Il Tega invece separa le due cose, precisando che il tracciato delle mura coincideva solo in parte con la posizione delle Croci e indicando dei punti sensibilmente diversi da quelli riportati da altri e cioè: P.ta Castello, P.ta Ravegnana, Ponte di Fero e l’incrocio delle attuali vie Barberia e Collegio di Spagna. Il risultato è che, secondo quanto avevo letto io, le mura dovevano avere una forma più piccola e rettangolare, invece, secondo questi dati (certo più esatti), la forma è decisamente trapezoidale e notevolmente più grande! Il Tega inoltre fa una precisazione importante e cioè che due croci erano state poste sulla destra dell’Aposa, mentre le mura vennero edificate leggermente più in la, sulla sinistra del torrente, ciò che “sposterebbe” le successive Piazza di Porta Ravegnana e le Due Torri al di fuori delle mura stesse. Un altro motivo che avvalora questa tesi è l’ubicazione delle Quattro Porte, due delle quali, secondo la mia prima ipotesi, non coincidevano con le mura! Infatti: Porta Stiera si trovava nella zona dell’attuale via Ugo Bassi, vicina alla via Porta Castello, dove sarebbe stato poi edificato il Palazzo Imperiale e dove alcuni scavi alla Casa Conoscenti hanno mostrato recentemente gli avanzi di selenite. Porta Ravegnana, nella posizione omonima, dove si dipartono le tra grandi strade per Roma (Strada Maggiore), per Ravenna (Via S.Vitale) e per Firenze (Via S. Stefano). Porta Procola, più o meno all’incrocio delle attuali vie D’Azeglio e Carbonesi e, infine, Porta Piera nelle vicinanze dell’attuale Cattedrale di San Pietro, vicino alle vie Indipendenza e Altabella: così sì che le porte coinciderebbero col muro! Ma si spera che ulteriori scavi e studi possano fare maggior luce su questo…mistero!
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Paolo Canè

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