giovedì 21 giugno 2007

Proverbio n. 40

An t’gnìr gnànch la péssa.
Non sapere mantenere un segreto.

Proverbio n. 39

An’s pól brìsa spudèr dàulz quànd a s’à l’amèr in bàcca.
Non sempre si può fare buon viso a cattivo gioco.

Proverbio n. 38

An magnèr brìsa pr’an caghèr.
Comportamento di persona molto avara.

I GRANDI SCONOSCIUTI DI BOLOGNA

Com'è vero che Bologna non ha avuto monumenti d'importanza mondiale, è anche vero che non ha dato i natali né a Leonardo, né a Michelangelo, né a Raffaello, tuttavia di cose belle ho parlato finora e di personaggi importanti parlerò adesso. Comincio con 16 nomi in rappresentanza di molti altri. Essi sono tanto noti da essere citati in tutte le enciclopedie e non importa neppure specificare il motivo della loro fama. Hanno strade e piazze a loro intitolate e sono, in ordine alfabetico:
Accursio, Aldrovandi, Carducci, Carracci, Dal Ferro, Galvani, Guinizelli, Malpighi, Marconi, Marsigli, Mezzofanti, Morgagni, Reni, Respighi, Righi e Rossini.
Alcuni di essi sono bolognesi soltanto di adozione, in quanto non nati in città, ma è qui che sono venuti da giovani ed è qui che sono diventati importanti. Eppure… eppure sono convinto che molti miei concittadini conoscono le strade che portano questi nomi, ma non hanno idea di chi fossero questi uomini. E, quel che è peggio, che se ne freghino! Alcuni potranno anche sapere chi fosse Guido Reni o i Carracci o Carducci o Rossini. E chi ignora la fama di Marconi? Ma gli altri undici?
Sanno che Accursio (fiorentino di nascita) fu l'autore della Magna Glossa, testo giuridico fondamentale che riassume tutti gli studi, sul diritto romano, che furono iniziati da Irnerio (altro grande, ignorato però dalle enciclopedie)?
Sanno che Ulisse Aldrovandi fu medico, filosofo, botanico, zoologo, minerologo, geologo e biologo?
Sanno che Scipione Dal Ferro, grande matematico, inventò la "risoluzione algebrica delle equazioni cubiche"?
Sanno che Galvani scoprì l'elettricità animale e aprì la strada alla scoperta di Volta? (…e sanno anche chi era Volta?)
Sanno che Guinizelli fu il padre del “Dolce Stil Novo” e maestro di Dante?
Sanno che Malpighi, oltre a diversi studi, scoprì i globuli rossi e i capillari sanguigni?
Sanno che Luigi Ferdinando Marsigli, oltre che Immortale di Francia e membro della Royal Society, fu soldato, astrologo, scienziato e fisico?
Sanno che il cardinale Giuseppe Gaspare Mezzofanti (oltre che ad essere un grande erudito) parlava ben 70 lingue e 44 dialetti?
Sanno che Gio.Battista Morgagni (forlivese di nascita) fondò l'anatomia patologica?
Sanno che Ottorino Respighi (pur vivendo a Roma) fu un grande musicista bolognese?
Sanno che Augusto Righi (la cui casa di campagna oggi è la mia!) fu un grande fisico, i cui studi aprirono la strada alla famosa scoperta di Guglielmo Marconi?
Dubito! Temo che solo una minoranza di noi sa chi fossero questi personaggi. A proposito di Mezzofanti, voglio ricordare che egli fu l'autore dell'unico sonetto mono sillabico della nostra letteratura:

A ME LA FE' DA (Dammi la Fede)
SE DA TE L'HO (se l'avrò da Te)
BE' FO I MIE' DI' (farò belli i miei giorni)

Ma è soprattutto degli "sconosciuti" che voglio raccontare: quei detentori di primati che nemmeno le enciclopedie menzionano. Io non possiedo, ahimé, la Treccani, ma ne ho alcune, la più recente delle quali è composta di 22 volumi e nemmeno questa cita questi altri 17, che ho preso in rappresentanza di molti altri, dei quali le Amministrazioni della città hanno ritenuto di dover intitolare una strada soltanto a 6 (*)! In ordine alfabetico essi sono:
Camillo Baldi (1547-1634) inventore della grafologia. Graziolo Bambagliolo (* anche se la via si chiama Bambaglioli!) che fu il primo commentatore della Divina Commedia. Emilio Baumann (*) "inventore" dell'Educazione Fisica. Jacopo Bartolomeo Beccari (*) primo titolare di cattedra di chimica in Italia, il quale scoprì il glutine e la caseina. Paganino Bonafede (*) agronomo che per primo volgarizzò le regole dell'agricoltura. Brancaleone degli Andalò, bolognese che governò lungamente e duramente a Roma dal 1252, con la carica di Senatore, in assenza del Papa che si era rifugiato a Napoli. Bulgaro, grande giurista del '200 che aveva lo studio in "Guaita Marchixana" (la via Marchesana attuale), chiamata anche "Corte de' Bulgari" (l'attuale Galleria Cavour), zona che fu anche sede del primo bordello di Bologna…e anche questo è un primato! Rambertino Buvalelli (* metà XII sec-1221) primo poeta italiano in lingua d’hoc. Francesco De Marchi (1504-1576), ingegnere militare che insegnò al mondo la tecnica delle fortificazioni, nonché primo scalatore del Gran Sasso e perciò iniziatore dell’alpinismo. Pier de' Crescenzi (* 1233-1321) spirito eclettico il cui Liber Ruralium Commodorum ridestò e promulgò da Bologna gli studi sulla moderna agricoltura. Famiglia De' Leonardi, inventori delle cantine sotto terra! Guido Faba (prima del 1190-dopo il 1243), iniziatore della prosa letteraria italiana, insieme ad altri retori coevi bolognesi come Fra’ Guidotto da Bologna e Boncompagno da Signa. Madonna Felice da Bologna, poetessa del XV sec. Francesco Griffo, creatore di caratteri per Manuzio. G. Puppi, ideatore del Centro di Calcolo Inter-universitario. Bartolomeo Scappi, cuoco di Pio V, primo a stampare un trattato di gastronomia.
E questi sono soltanto alcuni, delle decine e decine di bolognesi illustri "sconosciuti", i quali meriterebbero citazioni sulle enciclopedie; meriterebbero che Bologna dedicasse loro delle strade (al posto di tanti "signori nessuno" i quali, se mai saranno ricordati tra 50 anni, sarà solo perché le strade porteranno ancora il loro nome!). Meriterebbero di essere conosciuti dai bolognesi, i quali debbono gran parte del loro benessere e della loro qualità di vita all'ingegno di questi grandi uomini!Ma soprattutto (e lo ripeto!) meriterebbero che l'Amministrazione Comunale, dopo aver loro giustamente dedicato strade e piazze, indicasse sulle targhe chi erano questi personaggi e il motivo per il quale sono ricordati, proprio come da qualche tempo vediamo, in targhe rotondeggianti, su Chiese e Palazzi della città.Altrimenti dico, se ci si deve limitare a scrivere su una targa "Via Pinco Pallino" e nient'altro, per quale motivo lo facciamo? Per tacitare la nostra coscienza? Per dovere? Per sadismo nei confronti dei cittadini che si trovano davanti centinaia di nomi senza sapere chi siano? Per dare un titolo qualsiasi ad una strada che, altrimenti, non si saprebbe come indicare? Non dovrebbe avere, chi governa, il dovere di istruire gli ignoranti? Sempre che sia possibile stabilire CHI siano veramente gli ignoranti!(Dubbio : in quanti sanno che Pier Gabriele Goidanich era un illustre glottologo?)
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Paolo Canè