venerdì 15 gennaio 2010

BOLOGNA E LA ROMAGNA

Dov’è la Romagna? Una domanda alla quale la maggior parte degli italiani non sa rispondere esattamente, poiché molti (quelli che dicono Frìuli e Nuòro, sbagliando glio accenti!) pensano che Ravenna sia in Emilia e Ferrara in Romagna! Alcuni pensano addirittura che anche Bologna sia in Romagna! Allora precisiamo che, secondo le Province d’oggi, della Romagna fanno parte Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Il resto è Emilia.
Le due zone sono unite in un’unica Regione con capoluogo Bologna (pertanto, pur se non noi ci facciamo caso, Bologna è anche capoluogo della Romagna!), ma sia noi che loro ci teniamo moltissimo ad essere ciò che siamo, senza confonderci l’un l’altro e ciò non per odio o campanilismo, ma soprattutto perché emiliani e romagnoli non sono uguali. Vicinissimi, ma diversi. Ci sono dei motivi storici: noi per secoli sotto il dominio prima dei Longobardi, poi della Chiesa, poi liberi Comuni e, soprattutto Bologna, solo brevemente sotto le Signorie. Loro hanno fatto parte dell’Esarcato Bizantino di Ravenna prima e dello Stato Pontificio poi, ma hanno dovuto subire dominazioni più o meno lunghe da parte di vari altri “padroni” e, in ogni caso, i romagnoli sono sempre stati insofferenti a qualsiasi tipo di governo, sia bizantino, che pontificio, che bolognese, che di qualsiasi altro signore o signorotto o cardinale “ficcanaso”! E’ per questo che la loro storia è stata un susseguirsi di lotte, di ammazzamenti, di entrate e di uscite e poi ancora di rientrate e di riuscite di varie famiglie dominanti, in un carosello pazzo che è molto arduo descrivere. Turbolenta, per la verità, è stata tutta l’Italia nel periodo dei Comuni e delle Signorie, ma la Romagna lo è stata ancora di più. Del resto i romagnoli, stretti cugini di noi emiliani, ma così diversi da noi, sono sempre stati estroversi, sanguigni, collerici e geniali. Dove finisce l’Emilia e comincia la Romagna? Bella domanda: una volta (fino agli anni ’20 del ‘900) il confine era segnato dal corso del Sillaro, ma oggi la “frontiera” è il Santerno, poiché qualche bello spirito del periodo fascista decise che Imola dovesse essere in Emilia! Per me, e per tutti i romagnoli, il confine continua ad essere il Sillaro, poiché Castel San Pietro e Medicina sono Emilia e Imola è Romagna!
Che Imola sia Romagna lo dice la Storia, lo dice il dialetto, lo dice il carattere estroverso, sanguigno, collerico e geniale degli imolesi!
Ma la risposta più bella a questa domanda me l’ha ricordata l’amico Fausto, romagnolo DOC di Riolo Terme:” Quando, chiedendo da bere, smetteranno d’offrirti acqua e ti offriranno vino, in quel punto finisce l’Emilia e comincia la Romagna!”. Oggi, quando si parla di Imola viene in mente l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, quando si parla di Faenza vengono in mente le famose ceramiche, quando si parla di Forlì viene in mente una città che non è mai riuscita ad avere successo in proprio, poiché per decenni ha vissuto degli introiti turistici di Rimini e delle risorse agricole di Cesena. Infine, quando si parla di Cesena viene in mente una città che si è dovuta accontentare di fare provincia in…coabitazione con Forlì, della quale è solo di poco più piccola, forse perché, essendo già usate le sigle automobilistiche di CE, CS, CN e CA non ne avrebbe potuto avere una tutta sua e perciò: FC!
Ma, a parte gli scherzi, la Romagna è molto di più: è una terra bellissima, abitata da gente vera che sa vivere e sono lieto che sia a due passi da casa mia!
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Paolo Canè

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